Capitolo 178
Del reame di Eli

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Capitolo 178
Del reame di Eli
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Eli si è uno reame verso ponente, ed è di lungi da Comacci 300 miglie. Qui si à re e sono gente idolatri; e’ non fanno trebuto a veruna altra persona. Questo reame non à porto, salvo ch’àe uno grande fiume, il quale àe buone foci. Qui si nasce pepe e ge(n)giove e molti ispezierie. Lo re si è ricco di tesoro, ma no di genti. L’entrata del reame è sí forte ch’a pena vi si puote intrare per fare male.

E se alcuna nave capitasse a queste foci, s’ella non venisse prima a la terra, sí la pigliano e tolgogli ogni cosa e dicono: «Dio ti ci mand[ò] perché tu fossi nostra»; né non ne credono avere peccato. E cosí aviene per tutte le province de l’India. E se alcuna nave vi capita per fortuna, sí è presa e tolto ogne cosa, salvo a quelle che capitano ad alcuna terra primamente.
E sappiate che le navi di Mangi vi vengoro la state, e quelle d’altra parte, e si caricano (in) 3 o 4 dí o infino i(n) 8 dí, e vannosene il piú tosto che possono, perciò che non à buono porto, ed èvi molto pauroso l[o] sta[re] per le piagge che vi sono e per lo sabione. Vero è che le navi di Ma(n)gi non temono tanto per le buone ancore de legno, ch’a tutte le fortune tengono bene loro navi.

Egli ànno leoni ed altre bestie assai, cacciagioni e uccellagioni assai.

Partimoci di qui, e diròvi di Melibar.