Capitolo 157
Come sono gl'idoli di questa isola

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Capitolo 157
Come sono gl'idoli di questa isola
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Or sapiate che gl’idoli di queste isole e quelle del Catai sono tutte d’una maniera. E questi di queste isole, e ancora de l’altre ch’ànno idoli, ta’ sono ch’ànno capo di bue, e tal di porco, e cosí di molte fazioni di bestie, di porci, di montoni e altri; e tali ànno un capo e 4 visi e tali ànno 4 capi e tali 10; e quanti piú n’ànno, magiore speranza e fede ànno in loro. Gli fatti di quest’idoli son sí diversi e di tante diversità di diavoli, che qui non si vuole contare.

Or vi dirò d’una usanza ch’è in questa isola. Quando alcun di quest’isola prende alcuno uomo che non si possa ricomperare, convita suoi parenti e compagni, e fanno ’l cuocere e dàllo a mangiare a costoro; e dicono ch’è la migliore carne che si mangi.

Or lasciamo andare questa matera e torniamo a la nostra. Or sapiate che questo mare, ov’è quest’isola, si chiama lo mare de Cin, che vale a dire lo ’mare ch’è contra lo Mangi’; e in questo mare de Cin, secondo che dicono savi marinari che ben lo sanno, à bene 7448 isole, de le quali le piú s’abitano. E sí vi dico che in tutte queste isole no nasce niuno àlbore che no ne vegna olore, come di legno aloe e magiore. E ànno ancora molte care spezie di piú maniere; e in quest’isole nasce il pepe bianco come neve, e del nero in grande abondanza. Troppo è di grande valuta ill’oro, e l’altre care cose che vi sono, ma sono sí di lungi ch’a pena vi si può andare. E le navi di Quinsai e del Zaiton, quando vi vanno, ne recano grande guadagno, e penanvi ad andare un anno, ché vanno il verno e tornano la state. Quini non à se non due venti, l’uno che mena in là e l’altro in qua; e questi due venti l’uno è di verno e l’altro è di state. Ed è questa contrada molto di lungi d’India, e questo mare è bene del mare Ozeano, ma chiamasi de Cin, sí come si dice lo mare d’Inghilterra o quel de Rocella; e ’l mare d’India ancora è del mare Ozeano.

Di queste isole non vi conteròe piú, però che non vi sono stato, e ’l Grande Kane non v’à che fare. Or torneremo al Zaiton, e quine riconinceremo nostro libro.