Sonetti lussuriosi (edizione 1986)/Libro primo/II
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Pietro Aretino - Sonetti lussuriosi (1526)
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Mettimi un dito in cul, caro vecchione,
e spinge il cazzo dentro a poco a poco;
alza ben questa gamba a far buon gioco,
poi mena senza far reputazione.
Che, per mia fé! quest’è il miglior boccone5
che mangiar il pan unto appresso al foco;
e s’in potta ti spiace, muta luoco,
ch’uomo non è chi non è buggiarone.
- In potta io v’el farò per questa fiata,
in cul quest’altra, e in potta e in culo il cazzo10
mi farà lieto, e voi farà beata.
E chi vuol esser gran maestro è pazzo
ch’è proprio un uccel perde giornata,
chi d’altro che di fotter ha sollazzo.
E crepi in un palazzo,15
ser cortigiano, e spetti ch’il tal muoja:
ch’io per me spero sol trarmi la foja.