Mario, che tante volte, e sempre invitto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Deconti
III
Mario, che tante volte, e sempre invitto
Cadde, e non finto di fortuna Anteo
Risorse ancor, per l’altrui invidia reo
Dal Romano Senato alfin proscritto;
5Esule glorioso fè tragitto
Del Latino valor là ’ve trofeo
Giacea Cartago, e consolar poteo
Il fato di Cartago un Mario afflitto.
Quivi al mirar di Roman sangue tinta
10L’alta ruina ancor: Sorte, la chioma
Rendi, gridò, su questi sassi avvinta.
Che se da Roma fu Cartago doma,
Torna or, ch’è asilo a me, Cartago vinta
A paventar la vincitrice Roma.