Imparava a ferir Morte i viventi
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi morali e sacri
iv
longevità nei tempi antichi
Imparava a ferir Morte i viventi,
quasi inesperta ancor rozza guerrera,
quand’ella prese in quell’etá primera
de la divina man l’arme possenti.
Quest’è che raro allor cadean le genti
sotto i suoi colpi: or non è piú qual era,
ché, per lungo uso essercitata arciera,
trattar sa le quadrella aspre e pungenti.
Quinci avien che non erra, e, qualor scende
la saetta mortal, non solo uom carco
d’anni, a lei giá vicino, a terra stende;
ma, fin nel sen materno aprendo il varco,
fanciul non nato ancor trova ed offende.
Oh noi, fragili oggetti a sí fort’arco!