Lodi monografia storico-artistica/Capo VIII

Capo VIII. — Degli scrittori e scienziati lodigiani

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Capo VIII. — Degli scrittori e scienziati lodigiani
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CAPITOLO VIII


DEGLI SCRITTORI E SCIENZIATI LODIGIANI

§ 1. — Gli studi in Lodi fino al secolo XIV.


Furono gli studi presso di noi in ogni tempo con grande amore coltivati, e se non possiamo registrare nomi celeberrimi, non pochi tuttavia si distinsero e letterati e scienziati, che tramandarono a noi i frutti del loro ingegno non comune, specie negli studi legali e storici. Già toccammo qua e colà in questa Monografia e di autori celebrati e di istituzioni create a diffondere il sapere in ogni età. Dicemmo già come a Lodi rimangano memorie non poche di coltura romana. Essa fu delle poche città dell’alta Italia, le quali avessero scuole importanti molto prima del mille. Lotario, figlio di Lodovico il Pio (823), vedendo che quasi dovunque la dottrina era estinta, istituì scuole centrali in dodici città del regno italico, fra cui Lodi; e vi prepose un maestro che doveva, secondo il sistema didattico dei tempi, insegnare grammatica, geografia, astronomia, rettorica e teologia. Anche fra noi per lunga età rimasero gli studi confinati nei chiostri, ed ecclesiastici furono, e quasi tutti monaci, i pochi scrittori fin verso il fine dell’evo medio, l’età del predominio religioso ed intellettuale del clero; quantunque non mancassero gli eletti ingegni anche fra’ laici, specie nella pubblica amministrazione e nell’arte militare, dei quali pure toccheremo brevemente. Il primo nome non indegno di figurare fra gli studiosi del secolo XI, è quello di Giovanni detto il Grammatico. Discendente dalla nobile famiglia Lavolenti, lasciò gli affetti domestici per assumere l’abito de’ Camaldolesi nel monastero di S. Croce della Fonte Avellana, nella diocesi di Gubbio, dove trasse vita austera sotto la disciplina di S. Pier Damiano, dopo la cui morte venne fatto priore generale dell’ordine, designatovi dallo stesso santo, e finalmente vescovo di Gubbio. Morì ottuagenario nel 1106. Scrisse la vita, o meglio leggenda, di S. Pier Damiani, dal quale era amatissimo, e quella si è la fonte principale per la storia di quel singolare personaggio. Di lui scrive un anonimo compagno: u Questo penitentissimo monaco, quando talvolta riposava dagli ecclesiastici negozi, si poneva alle opere manovali, o copiava di sua mano i libri, o gli scritti degli altri con gran solerzia emendava. Le sue parole però scintillavano amore di Dio, infiammavano di Dio le menti di ciascuno; conciossiaH [p. 108 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/116 [p. 109 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/117 [p. 110 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/118 [p. 111 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/119 [p. 112 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/120 [p. 113 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/121 [p. 114 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/122 [p. 115 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/123 [p. 116 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/124 [p. 117 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/125 [p. 118 modifica]Pagina:Lodi monografia storico-artistica 1877.djvu/126