Lo strufinamento de la Madonna

Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura Lo strufinamento de la Madonna Intestazione 26 febbraio 2025 75% Da definire

L'amore de le donne Le funzione de Palazzo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LO STRUFINAMENTO DE LA MADONNA.[1]

     Se pò ddà[2] ssu la terra una tetraggine
Compaggn’[3]a la Madonna der Croscifero?
Sor pittore mio caro, io ve lo spifero:[4]
Schiavo sempre a la vostra cazzacciaggine.

     Co’ cquer naso affilato come un pifero,
Co’ cquer color de sugo de burraggine,[5]
Pare er ritratto (sarvanno[6] l’immaggine)
De la mojje arrabbiata de Luscifero.

     St’assomijjanza me fa ttanto stacolo,[7]
Ch’io che mme trovo in mano de scerusico
Guasi ho scrupolo a cchiedeje[8] un miracolo.

     Sai che[9] rraggione ha llei? ch’io nun zo’ eretico,
Che nun ho ppresscia d’arimàne[10] musico,
E cche cquesto è er mi’ anno crimatetico.[11]

10 dicembre 1835.

Note

  1. [Mi pare che colui che parla in questo sonetto, stia all’ospedale, e sia assistito da un Crocifero, cioè da un religioso della congregazione de’ Ministri degl’ infermi, i quali, per la croce rossa che portano sulla sottana e il mantello, son detti Crociferi. E mi pare altresi che il Crocifero, per farlo guarire, gli abbia proposto di toccarlo (strofinarlo) con una Madonna miracolosa. Tra le varie Madonne poi, possedute in Roma dai Crociferi, quella a cui meglio convengono le qualità attribuitele nel sonetto, è l’antichissima che si trova sull’altar maggiore della chiesina di S. Maria in Trivio, e che realmente si portava agl’infermi. Codesta chiesina appartenne fino al 1839 ai Crociferi, ed oggi è dei Missionari del Prezioso Sangue.]
  2. [Si può dare: si può trovare.]
  3. [Uguale.]
  4. Ve la snocciolo, ve la canto.
  5. [Borrana.]
  6. Salvando.
  7. Ostacolo.
  8. [Chiedergli]: chiederle.
  9. Quale.
  10. [Non ho fretta di] rimanere.
  11. Climaterico.