Lo strufinamento de la Madonna
![]() |
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. | ![]() |
◄ | L'amore de le donne | Le funzione de Palazzo | ► |

LO STRUFINAMENTO DE LA MADONNA.[1]
Se pò ddà[2] ssu la terra una tetraggine
Compaggn’[3]a la Madonna der Croscifero?
Sor pittore mio caro, io ve lo spifero:[4]
Schiavo sempre a la vostra cazzacciaggine.
Co’ cquer naso affilato come un pifero,
Co’ cquer color de sugo de burraggine,[5]
Pare er ritratto (sarvanno[6] l’immaggine)
De la mojje arrabbiata de Luscifero.
St’assomijjanza me fa ttanto stacolo,[7]
Ch’io che mme trovo in mano de scerusico
Guasi ho scrupolo a cchiedeje[8] un miracolo.
Sai che[9] rraggione ha llei? ch’io nun zo’ eretico,
Che nun ho ppresscia d’arimàne[10] musico,
E cche cquesto è er mi’ anno crimatetico.[11]
10 dicembre 1835.
Note
- ↑ [Mi pare che colui che parla in questo sonetto, stia all’ospedale, e sia assistito da un Crocifero, cioè da un religioso della congregazione de’ Ministri degl’ infermi, i quali, per la croce rossa che portano sulla sottana e il mantello, son detti Crociferi. E mi pare altresi che il Crocifero, per farlo guarire, gli abbia proposto di toccarlo (strofinarlo) con una Madonna miracolosa. Tra le varie Madonne poi, possedute in Roma dai Crociferi, quella a cui meglio convengono le qualità attribuitele nel sonetto, è l’antichissima che si trova sull’altar maggiore della chiesina di S. Maria in Trivio, e che realmente si portava agl’infermi. Codesta chiesina appartenne fino al 1839 ai Crociferi, ed oggi è dei Missionari del Prezioso Sangue.]
- ↑ [Si può dare: si può trovare.]
- ↑ [Uguale.]
- ↑ Ve la snocciolo, ve la canto.
- ↑ [Borrana.]
- ↑ Salvando.
- ↑ Ostacolo.
- ↑ [Chiedergli]: chiederle.
- ↑ Quale.
- ↑ [Non ho fretta di] rimanere.
- ↑ Climaterico.