Lo sfregio/Atto unico/Scena 16.ª
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SCENA 16.ª
Detti e donna Concetta
Donna Concetta
Vieni a casa.
Tore
A casa non ci vengo, ho da fare.
Donna Concetta
Tore, non rispondermi così, ricordati che tua madre, ricordati che ti ho voluto sempre bene.
Tore
Auff!...
Rusella
Anch’io gli ho detto che si ritirasse, e lasciasse una volta per sempre quella donna.
Donna Concetta
(guardandola con disprezzo, poi mettendo le mani alla faccia) Lo vidi, al contatto di chi m’hai messa? Oh! Tore, se mi vuoi bene, per questo santo lutto che porto, vieni a casa chè ci stà.....
Tore
Chi?...
Donna Concetta
Non lo sai?
Tore
No, no.
Donna Concetta
Vieni, vieni a riparare il mal fatto.
Tore
È vero, ho commessa una cattiva azione, sono un uomo da nulla, merito la maledizione di Dio; ma lasciatemi in pace, quella donna mi ha stregato!... (durante questo dialogo. Rusella e Gennarino parlano assieme congitati).
Donna Concetta
Nannina, ti porterà alla galera. Tore, Tore, fallo per la buonanima di tuo padre, vieni a casa!... (prendendolo per un braccio lo tira).
Tore
No, io mi debbo prima vendicare, le debbo sputare in faccia la sua vigliaccheria!
Donna Concetta
Ma che cosa vuoi fare?...
Tore
Lo vedrete.
Donna Concetta
Vieni Tore, vieni, non farmi dannar l’anima.
Tore
Va bene, andatevene, chè ora verrò.
Donna Concetta
(accarezzandolo e piangendo) Vieni a casa, lo vedi io soffro come l’Addolorata ai piedi del Signore! Lo vedi, io piango, e sei tu, tu che ho lattato, tu che formi tutta la mia felicità.
Tore
(asciugandosi una lagrima, l’abbraccia e la bacia) Perdonami, sono un vile!...
Donna Concetta
Ti ringrazio mio Dio, egli ha ancora il cuore buono!...
Gennarino
(a Tore) Ubbidiscila a tua madre. La madre è santa, e cara come la Madonna!...
Rusella
Mentre noi, siamo i diavoli tentatori... (sotto voce)
Gennarino
Qualche cosa di più.
Tore
Addio!...
Gennarino
Arrivederci.
Donna Concetta
Mai più qui!... (a Tore) Andiamo. (escono)