Lo schiavetto/Introduzione
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Giovan Battista Andreini - Lo schiavetto (1612)
Introduzione
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PER LI RAPPRESENTANTI O VAGHI DI RAPPRESENTAZIONI, NEMICI DELL’OZIO, E AMICI DE’ PASSATEMPI VIRTUOSI
Se, per aventura, a questo Schiavetto si concedesse tanta di libertà che dal ceppo si sciogliesse al teatro, si potrebbe agevolare il modo di rappresentarlo con quel che si legge al fine della presente operetta, ove, a ciascuna delle scene e de gli atti, si veggono descritti gli ordigni, stormenti o le cose necessarie a rappresentarlo.
L’istesso si può veder nella Turca comedia dell’autor medesimo, stampata in Casale, ove il signor Fulvio Gambaloita, cavaliero virtuosissimo, pensò di farla rappresentare con sontuoso apparecchio, alla presenza del Serenissimo principe, ora duca di Mantova, e fu impedito dalla morte del Serenissimo Vincenzo, padre glorioso dell’Altezza Sua.