Lirici marinisti/IV/Aurelio Mancini
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Autori vari - Lirici marinisti (1910)
Liriche di Aurelio Mancini
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AURELIO MANCINI
LA DONNA CHE BACIA IL PAVIMENTO DELLA CHIESA
Bianca il sen, bionda il crin, bruna le spoglie,
lá nel tempio divin, con sacri accenti,
Lilla baciava, al cielo i lumi intenti,
ippocrita d’amor le sacre soglie.
Arsi io di sdegno, allor ch’a le mie voglie
sempre schivi trovai quei labri ardenti;
ma pensai che baciare i sassi algenti
sol dee colei che cor di sasso accoglie.
Di quella bocca i stessi marmi, audaci,
come giá a Pirra ed a la tracia cetra,
corsero per baciar gli ostri vivaci;
ond’io bramai mirar la testa tetra
del Gorgon, per poter vago di baci
cangiarmi in sasso o trasformarmi in pietra.