Liriche (Corazzini 1935)/Le aureole/Spleen
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SPLEEN
Che cosa mi canterai tu
questa sera?
Amica, non voglio pensare
troppo la prima canzone
che ricordi, antica,
non importa;
una di quelle canzoni
che non si cantano più
da tanto,
che non fanno più schiuder balconi
da un secolo. Vuoi
darmi la nostalgia
di una canzone morta?
Sei triste, mi dai pena
questa sera; non canti, non mi parli...
Che hai? malinconia
di morire? Ti duoli
perchè siamo soli?
Ricordi l’ultimo ballo
nel tuo salotto giallo
roso dai tarli?
Sai che è primavera?
Io non me n’era accorto;
non ho rosai,
non ne ho avuti mai
nel mio triste orto.
Perchè non suoni? Langue
di desiderio
quel tuo piccolo pianoforte esangue,
nell’ombra; o non così,
amica,
l’anima ci sospira nell’attesa
di chì
sappia farla vibrare?
Oh, che tristezza! Pare,
nel biancore lunare,
malata di etisia,
con tutte le sue porte
chiuse, la nostra via
diserta e quel fanale
solo e torbido pare
che attendendo la morte
ne vegli l’agonia.