Liriche (Corazzini 1935)/Dal «Piccolo libro inutile»/A Gino Calza

Dal «Piccolo libro inutile» - A Gino Calza

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Dal «Piccolo libro inutile» - Sonata in bianco minore Dal «Piccolo libro inutile» - Per organo di Barberia
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A GINO CALZA



Vita tua è vita mia.
Tu lo sai: melanconia
mi tien fermo in sua balìa,
non ti posso consolare.

Tu m’hai detto: «Ov’io mi reco
voglio che tu venga meco».
«Oh, fratello, io sono cieco,
non ti posso seguitare».

«Vieni; è tanto lo sconforto
che nel cuor misero porto!»
«Oh, fratello, io sono morto
per il troppo dolorare!»

Nel mio nido ho un usignolo,
del suo canto mi consolo
quando sono tutto solo
e ho desio di lacrimare.»

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«Oh, fratello, tu sei buono!
Il mio cuore, ecco, ti dono:
è più dolce di un perdono,
è più bianco di un altare.

Foglie morte, foglie morte
su la soglia delle porte
dove il cuore batte forte
e non fa che domandare.

Or la luna se ne è andata
con la sua corte beata
tutta bianca e desolata
a dormirsene nel mare.

È così leggero il mio
cuore, per fatto d’oblio!
Non ti pesi nell’avvio
non ti voglia faticare.

Le tue mani sono monde,
e le sue ferite fonde:
le tue mani sieno sponde
al suo lento sanguinare.

Oh, il mio cuore è un usignolo,
che non canta quando è solo;
disiava un dolce brolo:
or nel tuo si sta a cantare,