Tace, lingua crudel! tace, non dire,
lingua, che lacerar te possan gli orsi!
tace, che Cerbar te possa inghiottire!
Tace, che fermo credo, senza forsi, 5te vederò stracciar tutta minuta
da cani e lupi con rabiosi morsi.
Lingua, che deventar tu possi muta
quando che metti mal tra el patre e ’l figlio,
lingua più amara ch’eboro, cicuta. 10Tace, lingua crudel, senza consiglio,
tace, ché tu sei quella iniqua e cruda
che tra moglie e marito pon bisbiglio.
Lingua, che restar possi tutta ignuda
in mezzo el fuoco, fra serpenti e tassi, 15lingua più falsa che Simone e Giuda.
Lingua, per te se fan lite e fracassi,
che te possa veder dilacerare
fra sterpi, spini, rovi, alberi e sassi.
Tace, lingua crudel, non mormorare, 20che possi in fra lo sterco esser sepolta
poscia ch’ogni ben cerchi ruinare.
Tace, lingua malvaggia, insana e stolta,
che te possa veder tagliare in pezzi,
né requie trovar possi una sol volta. 25Malvaggia lingua, lassa i crudi avezzi,
di’ ben, non dir più mal, ché ’l mal dir noce!
e si col tuo parlare altrui disprezzi,
te sarà dato spesso in su la voce.