Linee guida per l'interoperabilità semantica attraverso i Linked Open Data/Executive summary
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L’Agenda Digitale Europea prescrive, agli Stati Membri, di allineare i propri framework nazionali di interoperabilità a quello Europeo (EIF) entro il 2013 (azione 26). Come definito dal CAD, il framework italiano di interoperabilità è il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione (SPC). Nell’ambito del programma ISA, programma che ha il compito di attuare a livello europeo gli obiettivi di interoperabilità del pilone 2 della Digital Agenda, nell’ambito del National Interoperability Framework Observatory (NIFO), sono stati valutati i vari framework nazionali di interoperabilità tra i quali SPC. La valutazione è stata effettuata sulla base di cinque ambiti: “principi”, “governance”, “modello concettuale”, “accordi d’interoperabilità”, e “livelli di interoperabilità”. Dall’analisi, pubblica, emerge come l’Italia [75] sia piuttosto bene allineata sui primi tre ambiti, evidenziando una conformità pari quasi al 100%, mentre risulti più carente sugli accordi di interoperabilità e, soprattutto, sui livelli di interoperabilità garantiti.
Tra i livelli di interoperabilità definiti dal modello EIF rientra l’interoperabilità semantica, ovvero la possibilità, offerta alle organizzazioni, di elaborare informazioni da fonti esterne o secondarie senza perdere il reale significato delle informazioni stesse nel processo di elaborazione. Questa definizione coglie il ruolo centrale che tale dimensione assume nella collaborazione e nell’interscambio di informazioni tra istituzioni, base quindi di ogni processo di e-government innovativo.
D’altra parte, anche sotto la spinta della promozione a livello dell’Unione Europea, molte amministrazioni hanno intrapreso la strada di pubblicare Open Data per favorire la trasparenza e per rendere a cittadini e imprese quell’enorme patrimonio di informazioni pubbliche che le Pubbliche Amministrazioni raccolgono e detengono in virtù dei propri ruoli istituzionali. In tale ambito, è utile disporre di linee guida per la produzione di open data interoperabili.
Nella cornice descritta, l’obiettivo principale del presente documento, redatto da un gruppo di lavoro istituito dalla Commissione di Coordinamento SPC nell’ambito della definizione delle infrastrutture condivise SPC, è quello di proporre delle linee guida per l’interoperabilità semantica, cogliendo quindi gli obiettivi della Digital Agenda e, in ambito nazionale, fornendo un quadro di riferimento per la produzione di Open Data interoperabili.
Il lavoro si è articolato partendo da un’attenta disamina dello scenario attuale, sia nazionale che internazionale, nell’ambito della gestione dei dati del settore pubblico. Da tale analisi è emerso come un profondo cambiamento in questo settore sia in atto, grazie allo sviluppo del nuovo paradigma degli Open Data. I dati delle Pubbliche Amministrazioni, tipicamente “nascosti” in applicazioni o basi di dati, e da loro gelosamente custoditi nella maggior parte dei casi, sono sempre più resi accessibili a chiunque con la consapevolezza che, di fatto, essi rappresentano un patrimonio della collettività, e non di singole istituzioni, e un importante strumento per la trasparenza, responsabilità e possibile sviluppo economico. Tuttavia, l’analisi dello scenario ha evidenziato altresì che, per sfruttare pienamente i suddetti benefici, è necessario favorire la facilità d’uso dei dati, così come il loro reperimento e consumo sia da parte degli esseri umani che, soprattutto, da parte dei software attivabili anche in maniera automatica.
Il gruppo di lavoro ha quindi analizzato le tipologie di dati in possesso delle Pubbliche Amministrazioni