Lilla, al comune onor più ch'al piacere
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Ove d'avara chiostra a me s'involi | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Bartolomeo Tortoletti
I
LA SEGRETEZZA
Lilla, al comune onor piú ch’al piacere
vo’ che serviam; questi passeggi e queste
vanitá da fanciul son poco oneste,
poco conformi a le tue doti altere.
Amiamci di buon cuor; queste le vere
parti son d’amor puro, amor celeste.
Oh bell’inganno ad altrui fa chi veste
gli amorosi pensier d’arti severe.
Lilla, fa’ a modo mio; non ti dispiaccia
ch’io ti venga a servir sí parcamente,
ch’altri non creda i nostri amori e taccia.
Patisco io piú di te; ma finalmente,
dopo alcun di che non si vegga in faccia,
fa vista piú soave il Sol lucente.