Libro piccolo di meraviglie/32
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Ora diremo del reame di Spagna, lo quale è partito di signoria di cinque re di corona, de’ quali ve n’è uno moro e gli altri cristiani: ciò è el reame di Raona, re di Navarra, re di Castiglia, re di Portogallo; questi sono cristiani; e l’altro è detto re di Granata; e questo è moro, e confina col reame di Castiglia, e dà gran trebuto al re di Castiglia solo per paura.
E sapiate che la propria città di Granata fa più di settanta mila fuochi; e sapiate che ’l re abita fuori della terra in un palazo chiamato Anbre, ch’è il più bello palazo del mondo, e à intorno venti palazi, dove abitono certi cristiani rinegati da farne stima. In questo reame sono molte città e castella fortissime; e ve n’è una detta Settam, e un’altra Ronda, e una detta Zachera, e una Malica, ch’è posta lungo la marina, e un’altra detta Marlinghiere e una Maleche in sulla Marina, e favisi molto zuchero, e più altre città, che le lascio.
E diremo del reame di Castiglia, che vi sono sei provincie, che ciascuna à ’l suo linguaggio: pure s’intendono, eccetto una chiamata di Boschina, che nessuno la ’ntende. La principale provincia si chiama Donanta, che fu per antico tenpo de’ mori, che vi sono drento quattro bone città: la prima è Sibilia, e l’altra Cordova, e l’altra Estrarie, e l’altra Scirese della Fontana. E la seconda provincia è Castiglia la Vechia. In questa è molte città, castelle e ville: la prima si chiama Tolletto, villa reale; la seconda Vigilia Doletto; l’altra Medina del Canpo. La terza provincia è Lione di Spagna: à molte città, castelle e ville. La quarta provincia è detta Galizia, dov’è il corpo di Santo Jacopo. La quinta è detta Asturia, ed èvvi una città detta Salvadore d’Asturia. La sesta provincia si chiama Biscaglia, ed evvi molte città e castella, e una città chiamata Biltau e una Mermio e una Lapusca.
E ’l reame di Navarra è piccola cosa, e non à più ch’una città, ch’è Panpalona, e certe castella: una la Stella, uno San Giovanni Piè di Porto e uno Santa Maria di Roncisvalle. Di Raona non diciàno perché più notorio.