Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo XLVII

De la venuta che fa di qua da mare la Fede Pagana.

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De la venuta che fa di qua da mare la Fede Pagana.
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Vinta la Fede Pagana tutta la terra d’oltremare e convertito a sua legge tutte le genti, colse baldanza sopra la Fede Cristiana; e fece fare molto navilio, e passò il mare, e venne di qua con grandissimo stuolo di gente, e arrivò ne le parti di Cicilia. Quando la Fede Cristiana udí queste novelle fu molto dolente, perché non avea gente che con lei si potesse assembiare, per la gran perdita ch’avea fatta nell’altra battaglia: e però no le si fece a rincontro, ma cominciò a guernire cittadi e castella per difendersi da lei, se potesse, che non perdesse più terra. Ma non valse neente, perché poscia che la Fede Pagana fu scesa in terra co la sua gente, e suo navilio ebbe allogato ne’ porti di Cicilia, da che vide che la Fede Cristiana non ebbe ardimento di rincontrarla, venne pigliando tutta la terra in qualunque parte andava, sicché in picciol tempo tutta Italia conquistò. E dacch’ebbe vinta Italia, ch’era donna de le provincie a quella stagione, tutti li altri reami e provincie fecer le comandamenta e giuraro la fedaltà, se non solamente il reame di Francia; e convertîrsi alla Fede Pagana tutte le genti, e ispensesi la Fede Cristiana di tutto ’l mondo, sicché in niuna parte palesemente si predicava, avegna che ne fossero molti credenti, ma non palesemente.