Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo LXIX
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Risposto alla Prudenzia a tutte le sue adomandagioni secondo che desiderava d’udire, disse: - Figliuolo mio, da che se’ in cotesta volontà di ben fare, io ti vo’ di nostri fatti alcuna cosa dire. Sappi che cinque sono le porti per le quali s’entra, anzi che andare si possa in paradiso. De la prima porta tiene le chiavi1 la Fede Cristiana, e a neuno la diserra, né ’l lascia andare in quel luogo beato, se non conosce Dio e crede secondamente che comanda. Della seconda porta tien le chiavi la Prudenzia, e a neuno la diserra né ’l lasci’ andare in paradiso, se non è savio e scalterito ne le cose del mondo, in conoscere il bene dal male per diritta ragione, e in elegger lo bene e fuggir lo male c’ha conosciuto. De la terza porta tien le chiavi la Giustizia, e a neuno la diserra né ’l lascia andare in paradiso, se non è d’animo giusto, e redde ad ogni persona sua ragione a cui è obligato. De la quarta porta tien le chiavi la Fortezza, e a neuno la diserra né ’l lascia andare in paradiso, se non è d’animo forte a sostenere con molta pazienzia i pericoli e le fatiche de le tribulazioni e aversità del mondo, e in non pigliare troppa allegrezza ne le prosperevoli cose. De la quinta porta tiene le chiavi la Temperanza, e a neuno la diserra, né ’l lascia andare in paradiso, se non è d’animo temperato a refrenare i desiderî de la carne e a tenere il mezzo in tutte le cose.
- E sono qui presente le dette Virtù; e catuna ha suoi amonimenti, e faratti intendere ciascuna di suoi2, e mosterraliti apertamente. E tu sie savio in saperli pigliare e diligentemente commendare e in memoria ritenere, acciò che ti sappi consigliare che via sopra i nostri fatti ti convegna tenere.