Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo LIII
Questo testo è completo. |
abbandoni il campo e torni nell'oste a riposarsi.
◄ | Capitolo LII | Capitolo LIV | ► |
Racquistata e rivinta la Fede Cristiana tutta la terra di qua da mare per forza di battaglia, avegna che nell’animo suo fosse molto allegra, secondo che dice il Vangelio, che colui che perde la cosa c’ha molto cara, e poscia la racquista, sí no lile pare aver fatto nulla; considerando il Savio che dice: "Nulla è ancora fatto della cosa che non è tutta compiuta di fare": però tornò nel campo là ove si facíeno le battaglie, e cominciò a raunare grande stuolo di gente e a far fare molto navilio e grande apparecchiamento per passare oltremare a racquistare la terra e la gente che di là avea perduta.
La qual cosa espiaro le Virtù ch’erano nell’oste, e raunate pigliaro consiglio che avessero a fare sopra queste vicende; e fermaro tra loro di fare ambasciadori che andasser nel campo alla Fe’ e a la Carità e a la Speranza a pregarle da parte delle Virtudi che debbia lor piacere d’abandonare lo campo e di tornare nell’oste oggimai con tutta loro gente a riposarsi una pezza e a guardare l’oste, tanto che facciano elle le lor battaglie, le quali aveano a le loro cagioni molto indugiate. E dacché le lor battaglie fien fatte, che sarà tostamente, s’a Dio piacerà, elle tutte passeranno poscia con loro oltremare e ateranno loro tutta la terra e le genti conquistare, e elle medesime cacceranno via i Vizî da quella gente, onde a cagione della mala fede c’hanno presa son tutti contaminati e corrotti.