Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Li studi Intestazione 12 dicembre 2024 75% Da definire

Er mercato de Piazza Navona Er ver'amore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LI STUDI.

     Cipicchio, er Correttor1 der Zeminario,
’Ggniquarvorta me trova, m’aripete:
“Fijjo, in qualunque stato che vvoi séte
L’imparà cquarche ccosa è nnescessario.„

     Pe’ ste raggione io mo studio er lunario,
E cciò2 imparato ggià cche le pianete
Ch’ha ssu la panza e ssu la schina er prete,
Nun ze pò ddille3 un zemprisce4 vestiario.

     Trovo a bbon conto in ner lunario mio
Scerti5 pianeti: e nnun zaranno fiaschi
Ch’abbi abbottati6 in paradiso Iddio.

     Quann’è accusì, da sti pianeti maschi
E ste pianete femmine, dich’io,
Quarche ccosa bbisoggna che ne naschi.

21 marzo 1834.

Note

  1. Colui che amministra le sferzate agli scuolai.
  2. Ci ho.
  3. Non si può dirle.
  4. Un semplice.
  5. Certi.
  6. [Abbia gonfiati.]