<dc:title> Li mirabili et pretiosi secreti lasciati nella morte del eccellentissimo Filosofo M. Michaelle nostradamo </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Nostradamus</dc:creator><dc:date>1568</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Li mirabili et pretiosi secreti lasciati nella morte del eccellentissimo Filosofo M. Michaelle nostradamo.pdf</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Li_mirabili_et_pretiosi_secreti/Dedica&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20240304011007</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Li_mirabili_et_pretiosi_secreti/Dedica&oldid=-20240304011007
Li mirabili et pretiosi secreti lasciati nella morte del eccellentissimo Filosofo M. Michaelle nostradamo - Dedica NostradamusLi mirabili et pretiosi secreti lasciati nella morte del eccellentissimo Filosofo M. Michaelle nostradamo.pdf
AL SERENISSIMO PRINCIPE EMANUELLE PHILIBERTO DUCA DI
Savoia, mio gratissi-
mo Signore.
NVITATO dalla generosissima magnanimità, dalla prudenza, humanità, pietà, clemenza, accortezza, sapienza, benignità, liberalità, religione, intelligenza, et da infinite altre virtù preclarissime del suo divino intelletto, le quali con non poca admiratione del mondo, così gloriosamente in lei risplendeno, mi sono sforzato raccogliere variati particolari da assai et infiniti clarissimi medici, sì Antichi come moderni nella facultà di Simplici [p. 6modifica]periti quali sì come occulti, appresso l’ignaro et pover vulgo, m’è parso non senza fatica et studio, per le esperientie fatte collocarli in sì breve et piccolo volume, qual mi ha inclinato l’animo et volontà dedicarlo à sua Serenissima Signoria, havendo inteso quanto ragionevolmente la si diletti della cognitione delle piante, come altri singolare virtù, supplicando a quella sua, Illustrissima Signoria si degni accettarlo secondo il costume et la usanza di sua benignità, et humanità infinita, et che la non vogli mirar, alla bassezza mia, ne al poco valoroso dono qual io li appresento potendo essa con la grandezza sua agevolmente ingrandire il tutto, ma haver solamente rispetto all’ani[p. 7modifica]mo et cor mio i quali d’altro non sono desiderosi che di servir et obedir alla Serenissima Signoria vostra à cui conceda Iddio il fine d’ogni suo concetto prospero et felice. Da Turino alli 28. Maggio 1568.