Giuseppe Gioachino Belli

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Nino e Ppeppe a le Logge Lo scolo der 34
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LI GGELONI1

     E speri de guarì2 dda li ggeloni
Pe’ vvia3 che tte sce4 fai tanti sciappotti,5
O cquanno, co’ rrispetto, te sei cotti
Li piedi come un paro de capponi?

     Fijja, tu tte li medichi a ccazzotti,6
E ffai male a ddà rretta a li cojjoni.
Ce ll’ho io solo li conzijji bboni
Pe’ li ggeloni sani e ppe’ li rotti.

     Antro, padre,7 ch’er zego8 de Spoleto,
E ttant’antri sciafrujji9 de rimedi!
Te lo do io. Reggina, er gran zegreto.

     Le guariggione astabbile10 e ssicure
S’ottiengheno appricannose11 a li piedi
Un impiastro de fravole12 mature.

31 dicembre 1835

Note

  1. I pedignoni.
  2. Di guarire.
  3. Per motivo.
  4. Ti ci.
  5. Ciappotti: miscugli di cose disordinate.
  6. A sproposito.
  7. Altro, padre! È ben altro, ecc.
  8. Servo.
  9. Imbrogli. Vedi la nota 5.
  10. Guarigioni stabili.
  11. S’ottengono applicandosi.
  12. Fragole.