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Testamento di Messer Giovanni Boccaccio

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Testamento di Messer Giovanni Boccaccio
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TESTAMENTO

DI

MESSER GIOVANNI BOCCACCIO



Scritto di sua mano in carta bambagina, la quale per esser consumata dal tempo; apparisce così lacero; trovato e pubblicato da Filippo e Jacopo Giunti nella loro edizione delle Annotazioni e Discorsi sopra alcuni luoghi del Decamerone; Fiorenza, 1574.


                                                            che ne decti
                    ve ad ce           orissi voglio sia sepolto
Certaldo in q                dessa dare ad gli amici

Appresso lascio della Chiesa di Sancta Reparata et al-                tret      ti alle mura della Città di Firenze

Ancora lascio alla compagnia di Santa Maria di Certaldo x v

Ancora lascio all’opera della Chiesa di sa iacopo di Certaldo x x

Ancora lascio alla Bruna figliuola che fu di ciango da monte magno la quale lungamente è stata con meco il letto nel quale era usa di dormire ad certaldo cioè una lettiera dalbero. j. coltricetta di penna. j. piumaccio una coltre bianca piccola da quel [p. 140 modifica]lecto. j. paio di lenzuola buone. j. panca che star suole ad pie di quel lecto. Et oltre accio un desco piccolo da mangiare dassi di noce. ij. tovaglie menate di lunghezza           bra vj. luna. ij. tovagliole convenevoli. j. botticello di iij. some Et oltre ad cio una roba di monchino foderata di Zendado porporino gonnella et guarnacca et cappuccio. Et ancora voglio che essa di quello che avere dovesse di suo salario di resto da me, sia interamente pagata.

Ancora lascio che ciascuna persona la quale si truova scripta nel libro delle mie ragioni soprasegnato.1 A. che da me debba avere sia interamente pagato et oltre accio ciascuno altro che giustamente mostrasse di dovere avere. Et pergare le dette quantità et lascio voglio che glinfrascripti miei executori ogni mio panno masserizia grano e biada e vino e qualunque altra cosa mobile exceptuati i libri, e le scripture mie possano, edebbano vendere, o far vendere, et dove delle decte mie cose mobili non savesse tanto che bastasse a decti pagamenti, voglio possano vendere et alienare de miei beni come potrei io medesimo vivendo, et maximamente una casa posta in certaldo nel popolo di saiacopo di certaldo ad cui da. j. via chiamata Borgo dal. ij. fornaino dandrea di mess. benghi dal terzo via nuova dal. iiij il decto testatore, e non bastando questa possan vendere de gli altri miei beni come decto è

Ancora lascio che tutti i miei libri sieno dati e conceduti ad ogni suo piacere al venerabile mio [p. 141 modifica]Maestro Martino dellordine de frati heremitani di santo Agostino e del convento di sancto spirito di firenze li quali esso debba et p.           tenere ad suo uso mentre vive. si veramente che il decto maestro martino sia tenuto e debba pregare idio per lanima mia, et oltre           far copia ad qualunque persona li volesse di quegli libri li quali           composti. Et ancora che esso debba con queste medesime condizio


Seconda faccia.


vecchio cau                     haveva fatta venire per
entro           delle           era croce di Χ.ρο, et una cassa                     la quale           va facta           tenervi entro le decte reliqui           tutte date senza alcuna           zione a frati di sancta maria di san sepolcro overo del poggetto o dalle campora chessi chiamino, li quali dimorano vicini dalla citta di firenze poco fuori delle mura accio che quante volte reverentemente le vedranno preghino idio per me.

Ancora lascio e voglio che una imaginetta di nostra donna dalabastro. j. pianeta con istola et manipolo di zendado vermiglio et. j. palio piccolo da altare di drappo vermiglio lucchese et un guancialetto da altare di quel medesimo drappo et. iij. guaine da corporali et j. vaso di stagno da acqua benedetta, et. j. palietto piccolo di drappo foderato di zendado giallo tutte sie date a glioperai di saiacopo di certaldo et essi operai gli debbano guardare e salvare mentre durano a servigi della detta chiesa di saiacopo et far pregar idio per me [p. 142 modifica]

Ancora lascio e voglio che una tavoletta nella quale è dalluna parte dipincta nostra donna col figliuolo in braccio et dallaltra un teschio di ummorto sia data ad Madonna sandra la quale oggi e moglie di franciesco di lapo buonamichi.

Appresso ad tutto questo intendo e voglio che oltre alle predecte in ogni mia cosa cosi mobile come stabile sieno miei heredi universali i figliuoli di iacopo di boccaccio mio fratello quegli che al presente sono e che nel futuro nasceranno legiptimi e naturali cosi maschi come femine si veramente che ogni fructo il quale de predecti miei beni si ricogliera o trarra debba pervenire nella casa del predecto iacopo et ad esso aspectare et pertenere2 ladministrazione di quegli in nutricare se et la moglie, et quegli figliuoli li quali avrà. Appresso intendo che de detti miei beni i predecti miei heredi non debbano ne possano vendere o in altra maniera alienare o impegnare alcuno insino ad tanto che alla età danni trenta compiuti pervenuti non sieno, et allora vivendo iacopo predecto far nol possano senza suo consentimento, e piacere riservato nondimeno che dove bisognasse di pagare la dote dalcuna loro sirocchia che maritassono allora voglio possano con lautorita de lor tutori se in eta daccio fossono. Similmente intendo che imperpetuo insino ad tanto che alcuno de discendenti di boccaccio ghellini nostro padre per linea masculina si trovera etiandio che non fosse legiptimamente nato si possa vendere o alienare in alcuna altra guisa.. casa [p. 143 modifica]mia posta in cerlaldo nel popolo di saniacopo della quale questi


Principio della terza faccia.


                         heredi percioche in pup                          o intendo che sieno                          po gavacciani Piero           nigane      gelmo           barduccio di cher           francesco di lapo bonan           di torino bencivenni, et iacopo di boccaccio lor padre et mio fratello.3 Et intendo che quello che costoro o la maggior parte di loro o di quegli che allora vivi saranno faranno intorno a facti de decti miei nepoti, vaglia et tenga ne possa essere per gli altri rivocato o annullato o permutato.

Appresso in executori et fedeli commessarij del mio presente testamento overo ultima volonta eleggho et priegho che sieno questi che appresso scrivo. Il venerabile mio padre, et maestro martino da signa dellordine de frati heremitani di sancto agostino di firenze. Barduccio di cherichino. Francesco di lapo bonamichi. Agnolo di torino bencivenni et iacopo di boccaccio mio fratello a quali do piena balia et autorita di vendere et alienare del mio o de miei beni quello, che conosceranno essere opportuno alla decta executione in loro per me facta. Et intendo che quello che la maggior parte di loro di quegli che allora vivi saranno si fara o adoperera intorno alla [p. 144 modifica]decta execuzione sia fermo et rato etiandio contradicendolo gli altri ne si possa per gli altri mutare. Et questo intendo sia il mio testamento, et ultima volunta da           a rivocando et annullando ognaltro testamento il quale insino a questo di facto avessi etc.



IL FINE DEL VOLUME XVII ED ULTIMO.





Note

  1. di mia propria mano.
  2. mentre vivera.
  3. Leonardo Del chiaro di M. Botte.