Lettera 24

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A S. Spirito

San Matteo, 22 marzo 1627 [1628]

Amatissimo Signor Padre.

Gli mando l’acqua di cannella, che, per esser fatta di fresco, non so se gli piacerà. Se non ha più stillato, potrà render la guastada al nostro fattore che glie ne manderò dell’altro; e se la pera cotta gli è gustata, lo dica, che ne accomoderò un’altra; ma dubito che, mediante la stagione, non siano adesso poco buone. Saluto la zia e tutti di casa; non dico Vincenzio perché non so se sia partito; avrò ben caro d’intenderlo. V. S. stia allegramente, acciò possa guarir presto affatto, e venire da noi, siccome lo desideriamo ed Ella ci ha promesso, e, se gli occorre qualcosa avvisi. Nostro Signore gli doni la sua santa grazia.

figliuola Affezionatissima

S. M. Celeste.