Lettere (Machiavelli)/Lettera I a Francesco Vettori
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Magnifico viro Francisco Victorio oratori florentino dignissimo apud Sommum Ponteficem.
Magnifice vir. Come da Pagolo Vettori harete inteso, io sono uscito di prigione con letizia universale di questa città, non ostante che per l'opera di Pagolo e vostra io sperassi il medesimo, di che vi ringrazio. Né vi replicherò la lunga historia di questa mia disgrazia; ma vi dirò solo che la sorte ha fatto ogni cosa per farmi questa iniuria: pure, per grazia di Dio, ella è passata. Spero non c'incorrere più, sì perché sarò più cauto, sì perché i tempi saranno più liberali, e non tanto sospettosi.
Voi sapete in che grado si trova messer Totto nostro. Io lo raccomando a voi e a Pagolo generalmente. Desidera solo lui ed ioquesto particulare di esser posto in fra i famigliari del papa, ed essere scritto nel suo rotolo, ed havere la patente, di che vi preghiamo.
Tenetemi, se è possibile, ne la memoria di nostro Signore, che, se possibil fosse, mi cominciasse a adoperare, o lui o i suoi, a qualche cosa, perché io crederei fare honore a voi ed utile a me.
Die 13 Martii 1512.