Lettere (Campanella)/XLVI. A Marco Aurelio Severino
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XLVI
A Marco Aurelio Severino
Gli raccomanda di andar subito
a visitare e curare il suo amico e compaesano don Salvatore Luconi.
Vostra Signoria mi fará favore subito andar a visitar don Salvator Luconi mio paesano, sacerdote e grande amico, che levatosi da una febre l’è venuto un abscesso a canto l’orecchia, e ’l signor Tiberio lo rimise alla chirurgia. Perché Vostra Signoria è il capo di tutti, desidero che lei lo curi. E sia ciò subito, perché son dui giorni che non si medica. Per quanto mi ama ed io stimo la sua virtú ed amicizia, non manchi; e le resto obligatissimo. E vediamoci. Mi favorisca anche buscar quelli libri che li dirá il mio Toscano per finir quella questione de secretis. Presto al suo comando.
[Napoli,] Castelnovo, a’ 23 di luglio 1624.
Fra Tomaso Campanella.
Al signor Marco Aurelio Severino,
dottore in medicina ed anatomista reggio
della cittá di Napoli, salute,
dove si trova