Lettera di Francesco Paolo Frontini a Mario Rapisardi

Francesco Paolo Frontini

1884 Lettere letteratura Lettera di Francesco Paolo Frontini a Mario Rapisardi Intestazione 17 ottobre 2009 75% Lettere


Sesto San Giovanni 1.4.84

Amatissimo Sig. Professore,

Ce l’ho qui il suo Giobbe, che a dispetto degli invidiosi è un altro capolavoro che dalla sua penna si aspettava.

Col mio scarso ingegno l’ho studiato dal principio alla fine e le dirò che molti brani sono adattissimi a musicare.

La strana canzone:

Ho pregato, pregato e il cielo s’è aperto.

Qui è disceso un giovane signore che offre una bella tela al compositore pei delicati pensieri che in essa abbondano come ancora il canto di Zilpha

“Un paese conosco ove non ride
Caldo e raggiante il sole"

e la Lauda di suora che mi ricorda il nostro canto siciliano:

"amuri amuri chi m’ha fattu fari"

sono i punti dove ho fermato di più la mia attenzione.

Lei mi darà il permesso e l’onore di vestire i suoi versi con della mia meschina musica? - Oso sperarlo -.

Il Ricordi è dietro a stamparmi alcune melodie fra delle quali il Sogno Malese, e perciò non posso azzardarmi a prometterle che subito potrei consegnare all’editore della nuova musica, s’intende suo Giobbe, ma mi spero per l’autunno.

Ed or accetti i miei più distinti ossequi e si ricordi di me come del suo più affezionato ammiratore.

F. Paolo Frontini