Lettera a Leopoldo de' Medici (29 gennaio 1650)
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Serenissimo Principe,
Havendo finito l'opera intitulata Ars magna consoni et dissoni overo Musurgia Universalis et considerando V. Altezza come patrone singolare et unico fautore de' letterati, non ho voluto mancare della mia parte a testificarle con questo picciolo dono la mia servitù e stima grandissima, conceputa dalle sue heroiche virtù. E ben ch'indegno della grandezza del ingegno suo sollevatissimo, nientedimeno ho voluto presentarla con quella divotione che merita la persona di V.Altezza, non dubitando che l'accettarà vicendevolmente con quel affetto con che l'essibisce l'Authore. Cosa più degna per adesso non ha havuta la sostanza della mia povertà. Si questa mia offerta sarà gradita, non lasciarò mandarle quanto prima L'Arca Musurgica che contiene L'Arte nuova di comporre quasivoglia sorti de compositioni da ogniuno, ancora che non habbia notizia veruna veruna delle cose musicali, con molti altri arcani, forse non indegni delle lodevoli curiosità di V.A. per ristorare con simili diletti l'animo stanco de' suoi gravi negozij. Con che gli fo profondissima riverenza, preghandogli dal ciel ogni prosperità.
Roma, 29 di gennaro 1650
Di Vostra Altezza
Humilissimo Servo
Athanasio Kircherio