Le vie seguendo del perduto Averno
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Cotta
VI
Le vie seguendo del perduto Averno
Ingrata Donna, al sommo Dio rubella,
Tanto mostrossi nequitosa e fella,
Quanto pietoso il suo buon Padre eterno.
5Pur ei dal cerchio immobile superno
Mille celesti amor converse in ella,
Che di possente armati aurea facella
Volean pur sciorle il duro gelo interno.
Ma l’empia altri ne caccia, altri ne sgrida,
10Chiuso il varco del cuore, ove il desio
Stolto dimora, e rea baldanza annida.
Or se il candido stuol indi sen gio,
E lasciò lei fra disperate strida,
Chi ne fu la cagion? la Donna, o Dio?