Le pitture notabili di Bergamo/LXVIII

LXVIII - Matris Domini

../LXVII ../LXIX IncludiIntestazione 5 maggio 2012 100% Pittura

LXVII LXIX
[p. 133 modifica]


LXVIII.


T
Enuto da Monache Dominicane, e fondato da Matteo Beroa dell’Ordine di S. Domenico colle rendite del suo Patrimonio l’anno 1359. Del Convento più antica è la Chiesa, di cui si ha memoria sino dal 1273. nel qual anno fu da Guiscardo Suardo Vescovo della Patria consagrata, sotto l’invocazione della SS. Annunziata. Fu ella poscia riedificata, e ridotta a un bel vaso a volta con sette Altari: e nel 1670. fu posta a stucchi, e dipinta la Facciata esteriore di soda Architettura, con l’Effigie in mezzo della Vergine col Puttino, e de’ SS. Domenico, e Caterina da Siena dai lati, di mano di Domenico Ghislandi Padre di Fra Vittore [p. 134 modifica]celeberrimo Ritrattista. Al primo Altare entrando a destra il S. Alessandro fra i SS. Antonio di Padova, e Filippo Neri, con un Angioletto in aria che tiene una corona, e una palma, è Pittura di Gio. Batista Pellizzari Veronese; cui non è riuscito di acconciamente piantare il S. Alessandro; come è venuto fatto di pignerlo più svelto e pittoresco al Frescante nella volta della Cappella. La Tavola del San Pier Martire al contiguo Altare, e i SS. Gio. Batista, e Pietro Appostolo ne’ due separati ripartimenti di essa Tavola, non sono fatture del Moroni, come altri ha creduto, ma di Autore sconosciuto. Un Nazionale può agevolmente in mezzo, direi quasi, a un esercito di Opere del Moroni comprendere la di lui caratteristica maniera di dipignere, che non è la più dilicata e soave, ma forte, grandiosa, e di grave colorito: laddove il S. Pier Martire, e i Santi laterali sono di uno stile diminuito, ricercati ne’ contorni, e di una tinta vivace e sì dilicata, che quasi quasi la crederesti una miniatura.

Il Riposo di Egitto all’Altare della Cappella seguente io volentieri inclinerei a crederlo Opera originale, e di squisita perfezione: che tale esser sembrami ai fianchi e risoluti tratteggiamenti, proprj di un pennello creatore, e inimitabili ad un servile e timoroso Copista. La SS. Annunziata all’Altar principale è Pittura assai antica d’ignota mano; ove le picciole Figure in alto sembrano preferibili alle grandi. La Strage degl’Innocenti al primo Altare del lato opposto, andando verso la Porta, è del valoroso Pietro Ricchi, ed è condotta [p. 135 modifica]con istraordinaria eccellenza. La B. V. col Divino Infante, e sotto il divoto e supplicante S. Girolamo Miani circondato da compassionevoli Orfanelli, e San Tommaso d’Aquino, Quadro situato all’Altare appresso, è fattura lodevole di Alessandro Calvi Bolognese, sostituita a un’altra in fondo d’oro di antico e buon pennello, che si conserva nel Monistero. La Tavola dell’ultimo Altare colla Vergine e il Bambino, e co’ SS. Domenico, Tommaso d’Aquino, ec. non è disprezzabile: ma la Testa di San Pio Quinto posteriormente aggiuntale, la guasta e difforma. Da quì tornando indietro e ristituendosi alla Parrocchiale di Pignolo, indi inviandosi pel Borgo S. Tommaso, veduta a man destra la Facciata dell’Oratorio di Pignolo, maestosamente ideata dal Nob. Sig. Ferdinando Caccia, intendentissimo d’Architettura e celebre Letterato, dopo non molta discesa si trova a sinistra la Chiesa di

SAN TOMMASO.