Le odi di Orazio/Libro secondo/II
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II.
Non ha, celato nelle terre avare,
Color l’argento, o del metal nemico
Crispo Sallustio, se di moderato
4Uso non splenda.
Vivrà lunghi anni Proculejo, insigne
Per cor paterno verso i suoi fratelli
Lui porterà su penna imperitura
8Fama immortale.
L’avido spirto dominando, avrai
Regno più vasto, che se Libia a’ Gadi
Remoti aggiunga, e l’un Punico e l’altro
12Serva a te solo.
Cresce indulgendo a sè l’idrope fiera,
Nè il sitir caccia, ove del morbo il seme
Via da le vene e l’egro umor dal corpo
16Scialbo non fugga.
Toglie Virtù da la beata schiera
Fraàte che di Ciro al soglio torna;
E, al vulgo avversa, al popol disinsegna
20Usar le false
Voci, securo regno e díadema
E proprio alloro a quell’un solo offrendo.
Che guardi senza bieco occhio le ingenti
24Ricchezze accolte.