Le nozze di Figaro/Atto Terzo/Scena tredicesima
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La Contessa, Susanna, Barbarina, Cherubino, contadinelle, il Conte, Antonio e Figaro
- Figaro (entrando)
Signor… se trattenete
Tutte queste ragazze,
Addio festa… addio danza…
- Conte
E che! Vorresti
Ballar col piè stravolto?
- Figaro (finge di drizzarsi la gamba, e poi si prova a ballare)
Eh, non mi duol più molto.
(chiama tutte le giovani, vuol partire; il Conte lo richiama)
Andiam, belle fanciulle…
- Contessa (sottovoce a Susanna)
Come si caverà dall’imbarazzo?
- Susanna (sottovoce alla Contessa)
Lasciate fare a lui.
- Conte
Per buona sorte
I vasi eran di creta.
- Figaro
Senza fallo.
Andiamo, dunque, andiamo.
(vuol partire; Antonio lo richiama)
- Antonio
E intanto, a cavallo,
Di galoppo a Siviglia andava il paggio.
- Figaro
Di galoppo o di passo… buon viaggio.
(per partire)
Venite, belle giovani.
- Conte (torna a ricondurlo in mezzo)
E a te la sua patente
Era in tasca rimasta…
- Figaro
Certamente.
Che razza di domande!
- Antonio (a Susanna che fa dei motti a Figaro)
Via, non fargli più motti: ei non t’intende.
(prende per mano Cherubino e lo presenta a Figaro)
Ed ecco chi pretende
Che sia un bugiardo, il mio signor nipote.
- Figaro
Cherubino!
- Antonio
Or ci sei.
- Figaro (al Conte)
Che diamin canta?
- Conte
Non canta, no, ma dice
Ch’egli saltò stamane in sui garofani…
- Figaro
Ei lo dice!… Sarà… Se ho saltato io,
Sui può dare che anch’esso
Abbia fatto lo stesso.
- Conte
Anch’esso?
- Figaro
Perché no?
Io non impugno mai quel che non so.
N. 22 - Finale Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in do, 2 Fagotti, 2 Corni in do, 2 Trombe in do, Timpani in do sol.
Marcia
(si ode una marcia spagnuola da lontano)
Ecco la marcia… andiamo.
A’ vostri posti, o belle, a’ vostri posti.
Susanna, dammi il braccio.
- Susanna
Eccolo
(Figaro prende per un braccio Antonio, per l’altro Susanna, e partono tutti, eccettuati il Conte e la Contessa)
- Conte (fra sé)
Temerari!
- Contessa (fra sé)
Io son di ghiaccio.
(la marcia aumenta a poco a poco)
- Conte
Contessa…
- Contessa
Or non parliamo.
Ecco qui le due nozze:
Riceverle dobbiam; alfin si tratta
D’una vostra protetta.
Seggiamo.
- Conte
Seggiamo.
(fra sé)
E meditiam vendetta.
(siedono)