Le nozze di Figaro/Atto Terzo/Scena quinta
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Il Conte, Marcellina, Figaro, Bartolo e Don Curzio; poi Susanna
Recitativo secco
- Don Curzio (entrando, a Marcellina, Bartolo e Figaro, che lo seguono)
È decisa la lite:
“O pagarla, o sposarla”. Ora ammutite.
- Marcellina
Io respiro.
- Figaro
Ed io moro.
- Marcellina (fra sé)
Alfin sposa io sarò d’un uom che adoro.
- Figaro (al Conte)
Eccellenza, m’appello…
- Conte
È giusta la sentenza:
“O pagar, o sposar”. Bravo Don Curzio.
- Don Curzio
Bontà di sua Eccellenza.
- Bartolo
Che superba sentenza!
- Figaro
In che, superba?
- Bartolo
Siam tutti vendicati.
- Figaro
Io non la sposerò.
- Bartolo
La sposerai.
- Don Curzio
“O pagarla, o sposarla”. Lei t’ha prestato
Duemila pezzi duri.
- Figaro
Son gentiluomo, e senza
L’assenso de’ miei nobili parenti…
- Conte
Dove sono? Chi sono?
- Figaro
Lasciate ancor cercarli:
Dopo dieci anni io spero di trovarli.
- Bartolo
Qualche bambin trovato?…
- Figaro
No, perduto, dottor; anzi rubato.
- Conte
Come?
- Marcellina
Cosa?
- Bartolo
La prova?
- Don Curzio
Il testimonio?
- Figaro
L’oro, le gemme e i ricamati panni,
Che ne’ più teneri anni
Mi ritrovaro addosso i masnadieri,
Sono gl’indizi veri
Di mia nascita illustre; e sopra tutto
Questo al mio braccio impresso geroglifico.
- Marcellina
Una spatola impressa al braccio destro…
- Figaro
E a voi chi ’l disse?
- Marcellina
Oddio!
È egli…
- Figaro
È ver, son io.
- Don Curzio
Chi?
- Conte
Chi?
- Bartolo
Chi?
- Marcellina
Raffaello.
- Bartolo
E i ladri ti rapir?…
- Figaro
Presso un castello.
- Bartolo
Ecco tua madre.
- Figaro
Balia…
- Bartolo
No, tua madre.
- Conte e Sua madre
Don Curzio
- Figaro
Cosa sento!
- Marcellina
Ecco tuo padre.
(corre ad abbracciare Figaro)
N. 18 - Sestetto Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in fa.
Allegro moderato
Riconosci in questo amplesso
Una madre, amato figlio.
- Figaro (a Bartolo)
Padre mio fate lo stesso:
Non mi fate più arrossir.
- Bartolo (abbracciando Figaro)
Resistenza la coscienza
Far non lascia al tuo desir.
- Don Curzio (fra sé)
Ei suo padre, ella sua madre:
l’imeneo non può seguir.
(a due)
- Conte (fra sé)
Son smarrito, son stordito:
Meglio è assai di qua partir.
- Marcellina
Figlio amato!
- Bartolo
Figlio amato!
- Figaro
Parenti amati!
(il Conte va per partire; Susanna l’arresta, entrando con una borsa in mano)
- Susanna
Alto, alto, signor Conte:
Mille doppie son qui pronte.
A pagar vengo per Figaro,
Ed a porlo in libertà.
- Conte e Don Curzio
Non sappiam com’è la cosa:
Osservate un poco là.
(Susanna si volge e vede Figaro che abbraccia Marcellina. Vuol partire)
- Susanna
Già d’accordo colla sposa:
Giusto ciel, che infedeltà!
(a Figaro)
Lascia, iniquo!
- Figaro (la trattiene; ella fa forza)
No, t’arresta.
Senti, o cara.
- Susanna (dandogli uno schiaffo)
Senti questa.
- Figaro, Bartolo e Marcellina
È un effetto di buon core:
Tutto amore è quel che fa.
(a sei)
- Conte e Don Curzio
Fremo/-e, smanio/-a dal furore:
Il destino me la /gliela fa.
- Susanna
Fremo, smanio dal furore,
Una vecchia me la fa.
- Marcellina (a Susanna)
Lo sdegno calmate,
Mia cara figliuola,
Sua madre abbracciate,
Che vostra or sarà.
(corre ad abbracciar Susanna)
- Susanna
Sua madre?
- Tutti
Sua madre.
- Figaro
E quello è mio padre,
Che a te lo dirà.
- Susanna
Suo padre?
- Tutti
Suo padre.
- Figaro
E quella è mia madre,
Che a te lo dirà.
(corrono tutti e quattro ad abbracciarsi)
- Susanna, Figaro, Marcellina e Bartolo
Al dolce contento
Di questo momento,
Quest’anima appena
Resister or sa.
(a sei)
- Conte e Don Curzio
Al fiero tormento
Di questo momento,
Quest’anima appena
Resistere or sa.
(il Conte e Don Curzio partono)