Le nozze di Figaro/Atto Secondo/Scena undicesima
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La Contessa, il Conte, Susanna, Figaro e Antonio
(Entra Antonio, il giardiniere, mezzo ubriaco, portando un vaso di garofani schiacciato.)
Allegro molto
- Antonio (infuriato)
Ah! Signore… signor…
- Conte (con ansietà)
Cosa è stato?
- Antonio
Che insolenza! Chi ’l fece, chi fu?
- Conte, Contessa, Figaro e Susanna (con ansietà)
Cosa dici, cos’hai, cosa è nato?
- Antonio
Ascoltate.
- Conte, Contessa, Figaro e Susanna
Via, parla, di’ su.
- Antonio
Dal balcone che guarda in giardino
Mille cose ogni dì gettar veggio;
E poc’anzi, può darsi di peggio?
Vidi un uom, signor mio, gittar giù!
- Conte (con vivacità)
Dal balcone?
- Antonio (additandogli il vaso di fiori schiacciato)
Vedete i garofani?
- Conte
In giardino?
- Antonio
Sì!
- Susanna e Contessa (sottovoce a Figaro)
Figaro, all’erta!
- Conte
Cosa sento!
- Contessa, Figaro e Susanna (fra sé)
Costui ci sconcerta.
(ad alta voce)
Quel briaco che viene a far qui?
- Conte (con fuoco, ad Antonio)
Dunque un uom… Ma dov’è, dov’è gito?
- Antonio
Ratto ratto il birbone è fuggito,
E ad un tratto di vista m’uscì.
- Susanna (sottovoce a Figaro)
Sai che il paggio…
- Figaro (sottovoce a Susanna)
So tutto, lo vidi.
(Ride forte)
Ah, ah, ah, ah!
- Conte (a Figaro)
Taci là.
- Antonio (a Figaro)
Cosa ridi?
- Figaro (ad Antonio)
Tu sei cotto dal sorger del dì!
- Conte (ad Antonio)
Or ripetimi: un uom dal balcone…
- Antonio
Dal balcone.
- Conte
In giardino…
- Antonio
In giardino…
- Susanna, Contessa e Figaro
Ma, signore, se in lui parla il vino!
- Conte (ad Antonio)
Segui pure. Né in volto il vedesti?
- Antonio
No, nol vidi.
- Susanna e Contessa (sottovoce a Figaro)
Olà, Figaro, ascolta.
- Figaro (ad Antonio)
Via, piangione, sta’ zitto una volta:
(toccando con disprezzo i garofani)
Per tre soldi far tanto tumulto!
Giacché il fatto non può stare occulto:
Sono io stesso saltato di lì.
- Conte
Chi? Voi stesso?
- Contessa e (fra sé) Susanna
Che testa! che ingegno!
- Figaro (al Conte)
Che stupor?
- Conte
Già creder nol posso.
- Antonio (a Figaro)
Come mai diventaste sì grosso?
Dopo il salto non foste così.
(a due)
- Figaro
A chi salta succede così.
- Antonio
Chi ’l direbbe?
- Contessa e Susanna (fra sé)
Ed insiste, quel pazzo!
- Conte (ad Antonio)
Tu che dici?
- Antonio
A me parve il ragazzo.
- Conte (con fuoco)
Cherubin!
- Contessa e Susanna (fra sé)
Maledetto!
- Figaro (ironicamente)
Esso appunto.
Da Siviglia a cavallo qui giunto.
Da Siviglia ov’ei forse sarà.
- Antonio (con rozza semplicità)
Questo no, questo no: ché il cavallo
Io non vidi saltare di là.
- Conte
Che pazienza! Finiam questo ballo!
- Contessa e Susanna (fra sé)
Come mai, giusto ciel, finirà?
- Conte (a Figaro, con fuoco)
Dunque, tu…
- Figaro (con disinvoltura)
Saltai giù.
- Conte
Ma perché?
- Figaro
Il timor…
- Conte
Che timor?
- Figaro (additando le camere delle serve)
Là rinchiuso,
Aspettando quel caro visetto…
Tippe tappe, un sussurro fuor d’uso…
Voi gridaste… lo scritto biglietto…
Saltai giù dal terrore confuso…
(stropicciandosi il piede, come si fosse fatto del male)
E stravolto m’ho un nervo del piè!
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti in si bem., 2 Corni in mi bem.
Andante
- Antonio
Vostre, dunque, saran queste carte
Che perdeste…
(porge alcune carte chiuse a Figaro: il Conte gliele toglie)
- Conte
Olà, porgile a me.
- Figaro (sottovoce a Susanna e alla Contessa)
Sono in trappola.
- Susanna e Contessa (sottovoce a Figaro)
Figaro, all’erta!
- Conte (apre il foglio; poi lo chiude tosto)
Dite un po’, questo foglio cos’è?
- Figaro
Tosto… tosto… n’ho tanti, aspettate.
(cava di tasca alcune carte e finge di guardarle)
- Antonio
Sarà forse il sommario de’ debiti.
- Figaro
No, la lista degli osti.
- Conte (a Figaro)
Parlate.
(ad Antonio)
E tu, lascialo!
- Contessa, Susanna e Figaro (ad Antonio)
Lascialo/-mi! E parti!
- Antonio
Parto, sì, ma se torno a trovarti…
(parte)
- Figaro
Vanne, vanne, non temo di te.
- Conte (riapre la carta e poi tosto la chiude. A Figaro)
Dunque?...
- Contessa (a Susanna, sottovoce)
O ciel! La patente del paggio!
- Susanna (sottovoce a Figaro)
Giusti Dei! La patente!…
- Conte (a Figaro, ironicamente)
Coraggio!
- Figaro (come in atto di risovvenirsi della cosa)
Uh, che testa! Quest’è la patente
Che poc’anzi il fanciullo mi diè.
- Conte
Per che fare?
- Figaro (imbrogliato)
Vi manca…
- Conte
Vi manca?
- Contessa (sottovoce a Susanna)
Il suggello…
- Susanna (sottovoce a Figaro)
Il suggello!
- Conte (a Figaro, che finge di pensare)
Rispondi?
- Figaro
È l’usanza…
- Conte
Su via: ti confondi?
- Figaro
È l’usanza di porvi il suggello.
- Conte (guarda, e vede che manca il suggello; e squarcia la carta. Fra sé)
Questo birbo mi toglie il cervello
Tutto, tutto è un mistero per me.
(con somma collera getta il foglio)
(a quattro)
- Susanna e Contessa (fra sé)
Se mi salvo da questa tempesta,
Più non havvi naufragio per me.
- Figaro (fra sé)
Sbuffa invano, e la terra calpesta;
Poverino, ne sa men di me.