../4

../6 IncludiIntestazione 21 novembre 2019 75% Storia

4 6

Via Cavour 14

Lapide di via Cavour 14

Trascrizione

1945 - 1975
30° ANN. DELLA LIBERAZIONE
SESTO RICORDA
IL PREVOSTO
DON ENRICO MAPELLI
MEMBRO DEL C.L.N.


NEI GIORNI DI LOTTA
QUI DIEDE VITA
ALL'OSPEDALE DA CAMPO
S. CLEMENTE
E AL CENTRO DI RACCOLTA
PER EX DEPORTATI


ASS. PARTIGIANI
CRISTIANI


Biografia

DON ENRICO MAPELLI

Già a partire dal 1932, la Parrocchia di Santo Stefano si mostrò particolarmente attiva - seppure come ovvio, in forma clandestina – sul fronte dell’antifascismo. Spesso in quei periodi avvenivano riunioni per l’ascolto delle conferenze, quasi sempre tenute da Piero Malvestiti, esponente della formazione cattolica clandestina detta “Movimento neo-guelfo” nata a Milano intorno alla fine degli anni ’20, che annoverava tra le sue file anche l’industriale Enrico Falck. Il Prevosto don Enrico Mapelli non solo appoggiava, ma favoriva tale attività, organizzando in prima persona le conferenze e mantenendo i contatti con antifascisti aderenti all’ex Partito Popolare. Nell’oratorio maschile, inaugurato nel 1938 della Chiesa di Santo Stefano, don Mapelli organizzò e fu l’animatore della Resistenza. La sua casa fu centro di collegamento del CLN locale e dei comitati d’agitazione e della formazione militare della 25° Brg. del Popolo. Scelse il teatro parrocchiale come sede del Comando della 25° Brigata del Popolo, nascondiglio di armi e partigiani, punto di diffusione della stampa clandestina e di carte d’identità false per ottenere l’espatrio dei ricercati. Don Mapelli nel CLN aveva anche la funzione di tesoriere. Un importante documento, una comunicazione riservata del comandante della Brigata fascista Resega, in data 28/12/1944, disse ”Altro da far saltare sarebbe il prevosto di Sesto, certo don Mapelli, che tanti danni ha già arrecato al governo della RSI (…). La Parrocchia di Sesto è un formicaio di antifascisti, di ribelli e di sabotatori”. La vigilia del 25 aprile, prevedendo le probabili conseguenze dell’insurrezione, decise d’istituire un ospedale provvisorio, mettendo a disposizione l’asilo Petazzi; le suore erano destinate a fare da infermiere. Organizzò anche il trasporto dei deportati da Bolzano a Sesto, affiancandosi agli altri camion aziendali delle grandi fabbriche sestesi, facenti lo stesso servizio, e lì, nell’oratorio, venivano prestate le prime cure come fosse un ospedale da campo, prima di essere destinati o a casa o negli ospedali. Era il Centro di raccolta ex internati “l’ospedale San Clemente”, diretto dal dr. Fabio Viviani. Il Centro fu fondato il 30/4/1945. L’ANED è in possesso di elenchi di ricoverandi e ricoverati: deportati civili e internati militari. Don Mapelli ebbe grandi funerali di riconoscenza il 22/4/1948.