Le donne de casa soa/L'autore a chi legge
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Carlo Goldoni - Le donne de casa soa (1755)
L’autore a chi legge
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L'AUTORE
A CHI LEGGE.1
Q
UESTA commedia, quantunque scritta nel vernacolo veneziano, non è delle più difficili a capirsi da quelli che veneziani non sono. Le frasi sono popolaresche, è vero, ma non dell’infima plebe, ed ho veduto per esperienza, che in varie parti dell’Italia è stata sulle scene felicemente intesa. Ciò non ostante, per qualcheduno avrebbe forse bisogno di quel Vocabolario che ho già promesso2
e che avrei voluto in quest’anno perfezionare. Ma chi poteva mai prevedere che dovess’io essere in quest’anno medesimo chiamato in Roma, a dirigere le mie Commedie nel Teatro di Tordinona?3 Questa cosa io la desiderava da lungo tempo, ma non avrei ardito di domandarla. So quanta bontà si ha per me in quella illustre Metropoli, in cui fioriscono i begl’ingegni, ma posso ragionevolmente temere, che coll’ andar del tempo si scoprano i miei difetti. Tuttavolta sono tanti i motivi che mi persuadono, che supplito ai miei impegni in Venezia, andrò a godere in quest’anno le magnificenze di quella vasta città, che mi vergogno di non aver ancora veduta.4
- ↑ Fu stampata questa prefazione in testa alla commedia nel t. V (1758) dell'ed. Pitteri di Venezia.
- ↑ Vedasi prefazione alle Massere, nel presente volume.
- ↑ Memorie di C. G. con note di G. Mazzoni, Firenze, 1907, vol. II, pp. 97-99 e 387-8.
- ↑ Il Goldoni partì da Venezia per Roma ai 23 novembre 1758, secondo i Diari inediti del Gradenigo.