Le dicerie sacre/Alla immortalità di Paolo Quinto
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ALLA
IMMORTALITÀ
DI
PAOLO QVINTO.
Pontefice migliore degli Ottimi;
Maggiore de’ Massimi;
Dell’anime fedeli Padre beatissimo;
Custode della vigna Ecclesiastica;
Pastore della greggia Cattolica;
Nocchiero della nave Apostolica;
Simulacro di Dio,
Vicario di Christo,
Ministro dello Spirito Santo;
Fonte di prudenza,
Specchio di bontà,
Sole di gloria;
Cultore della Religione,
Difensore della Giustitia,
Protettore della Pietà;
Domatore di rubelli,
Conciliatore di Prencipi,
Di moli immense Erettore magnifico:
Campione dell’auttorità di Piero,
Armato di doppia spada, spirituale, & temporale:
Il cui impero si termina con le stelle;
Al cui scettro ubbidisce il mondo, trema l’Inferno,
Le cui chiavi aprono, e serrano il Paradiso;
All’ombra del cui provido governo verdeggia la Pace,
fiorisce l’Abbondanza, ricovera la Virtù,
vivono felici i popoli; sotto la cui Aquila giace prostrato il Dragone,
Dal cui piede è conculcata l’Heresia;
Nel valore del cui magnanimo Nipote,
Cardine del Vaticano,
Colonna dell’Universo:
Fregio della Porpora,
Pregio della Mitra,
Oracolo di Roma,
Miracolo del secolo
Oggetto de gl’ingegni,
Soggetto de gl’inchiostri,
S’appoggia la machina
delle cure gravi:
QUESTO
picciolo testimonio di riverente
affetto, insieme con tutte l’al-
tre sue fatiche
La divota penna del Cavalier Ma-
rino Humilmente, Prontamente, Meritamente,
Dona, Dedica,
Consacra.