Le cento novelle antiche/Novella XL
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D’uno uomo di corte che avea nome Saladino.
NOVELLA XL.
Saladino lo quale era uomo di corte, essendo in Cicilia un giorno ad una tavola per mangiare con molti cavalieri, davasi l’acqua; et uno cavaliere disse: lava la bocca1 e non le mani. E Saladino rispose messer, io non parlai oggi di voi. Poi quando piazzeggiavano2 così riposando in sul mangiare, fue domandato il Saladino per uno altro cavaliere, così dicendo: dimmi, Saladino, s’io volesse dire una mia novella, a cui la dico per lo più savio di noi? Il Saladino rispose: messere, ditela a chiunque vi pare il più matto. I cavalieri mettendolo in quistione3, pregaronlo che aprisse sua risposta. Il Saladino rispose: alli matti ogni matto pare savio per la sua somiglianza. Adunque quando al matto sembrerà uomo più matto, fia quel cotale più savio, però che ’l savere è contrario della mattezza. Ad ogni matto li savi paiono matti. Siccome a’ savi i matti paiono veramente matti e di stoltizia pieni.
Note
- ↑ lava la bocca. Lavarsi la bocca d’uno, vale sparlarne. Sembra che costui inclinasse alla maldicenza; e che ’l cavaliere con quell'equivoco alludesse a ciò.
- ↑ piazzeggiavano. Piazzeggiar propriamente significa passegiar su e giù per la piazza. E perchè questo si suol far dagli scioperati, qui vale essere scioperato.
- ↑ mettendolo in questione. Mettere in questione alcuno vale fargli interrogazioni.