Le cento novelle antiche/Novella LXIX
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Qui conta della gran giustizia di Trajano imperadore.
NOVELLA LXIX.
Lo ’mperadore Trajano fu molto giustissimo signore. Andando un giorno con la sua grande cavalleria contra suoi nemici, una femina vedova li si fece dinanzi, e preselo per la staffa, e disse: messer, fammi diritto di quelli ch’a torto m’hanno morto il mio figliuolo. E lo ’mperadore disse: io ti soddisfarò, quando io tornarò. Et ella disse: se tu non torni? Et elli rispose: soddisfaratti lo mio successore. E se ’l tuo successore mi vien meno, tu mi sei debitore. E pogniamo che pure mi soddisfacesse; l’altrui giustizia non libera la tua colpa. Bene avverrae al tuo successore, s’elli liberrà se medesimo. Allora lo ’mperadore smontò da cavallo, e fece giustizia di coloro ch’aveano morto il figliuolo di colei, e poi cavalcò, e sconfisse i suoi nemici. E dopo non molto tempo dopo la sua morte, venne il beato san Grigoro papa, e, trovando la sua giustizia, andò alla statua sua. E con lagrime l’onorò di gran lode, e fecelo disseppellireFonte/commento: 170. Trovaro che tutto era tornato alla terra, salvo che l’ossa e la lingua. E ciò dimostrava come era suto giustissimo uomo, e giustamente avea parlato. E santo Grigoro orò per lui a dio. E dicesi per evidente miracolo che per li preghi di questo santo papa, l’anima di questo imperatore fu liberata dalle pene dell’inferno, et andonne in vita eterna, et era stato pagano.