<dc:title> 42 - Madonna chiede versi di baci </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovan Battista Marino</dc:creator><dc:date>XVII secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Le_carte,_in_ch%27io_primier_scrissi_e_mostrai&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20230625165308</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Le_carte,_in_ch%27io_primier_scrissi_e_mostrai&oldid=-20230625165308
42 - Madonna chiede versi di baci Giovan Battista MarinoXVII secolo
Le carte, in ch’io primier scrissi e mostrai
l’arte del ben baciar, Lilla mi chiedi.
Ma di tanti, che loro io già ne diedi,
tu crudel pur un solo a me non dai.
5Deh, perché quei che’n lor baci stampai,
stampar nel volto tuo non mi concedi?
E quel piacer, che tu con gli occhi vedi,
con la bocca sentire a me non fai?
Saprai qual sia maggior de’ duo diletti, 10s’io di questi o di quei sia miglior fabro,
e quai più dolci sien, gustati o letti.
lo volentier con porpora e cinabro
cangio un vil don, se tu cangiar prometti
baci per versi e con un libro un labro.