V’è nella Selva Nera una leggenda Che delle Villi la leggenda è detta E ai spergiuri d’amor suona tremenda. Se muor d’amore qualche giovinetta120 Nella selva ogni notte la tregenda Viene a danzare, e il traditor vi aspetta; Poi, se l’incontra, con lui danza e ride E, colla foga del danzar, l’uccide. Or per Roberto venne un triste giorno.125 Dalla sirena in cenci abbandonato Egli alla Selva pensò far ritorno, E questa notte appunto ei v’è tornato. – Già nel bosco s’avanza; intorno, intorno Riddan le villi nell’aer gelato...130 Ei, tremando di freddo e di paura, È già nel mezzo della Selva oscura.
Durante il 2.º tempo si scorge lo stesso paesaggio dell’atto primo, ma è il verno; è notte; gli alberi, sfrondati e stecchiti, sono sovraccarichi di neve; il cielo è sereno e stellato; la luna illumina il tetro paesaggio. Le Villi vengono a danzare, precedute da fuochi fatui che guizzano da ogni parte e percorrono la scena.