Le Pastorali con un Discorso su la Buccolica/Dedicatoria

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Le Pastorali con un Discorso su la Buccolica Al leggitore il traduttor italiano

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[p. v modifica]ancor quella della più alta Letteratura. Sì, Eccell., se Voi amate i Letterati, lo siete Voi ancora senza fallo. È proprio di ogni Uomo di non amare, che i suoi analogi, e simili. È impossibile amarsi la Sapienza, senza essersi nel tempo istesso Filosofo. In oltre l’Amor della Patria cresce in Voi in ragion composta della libertà di sua mirabil Costituzione, producitrice de’ veri Cittadini, e della figura brillante, che Voi vi fate; Nel che non siete punto inferiore a Vostri Gloriosi Antenati, a quella serie di eroi1, de quali è conservate le [p. vi modifica]Chiarissime Immagini, ed emulate il Lustro; E la cui Fama immortale fornita di risonanti Trombe, non ha uopo delle presenti gracili avene. Quindi di chi più giustamente doveasi implorare il Patrocinio? se non di V. E. alla traslazione alla musa Italiana dell'Egloghe Inglesi del Sig. Pope? Queste, siccome sono ammirande per se stesse nella Nazione e fuora; così le prime sonovi del buon gusto di tal genere di poesia tanto più tenera, e vaga, quanto più antica, e naturale. I veri Cittadini, e più ancora coloro, che sono i luminosi [p. vii modifica]Padri della lor Patria trovano il maggior diletto in qualunque cosa concorra ad accrescerne il Nome, e la Gloria. Or non è egli accrescimento tale di estendere a lingue aliene le più belle produzioni dello Spirito Nazionale? Se a tenore di mia debolezza avrò io avuta la sorte di aspirare a ciò col seguente Saggio, avrò avuto anche l’altra di far cosa, la quale di buon diritto debb’essere del piacimento di V. E.

Quindi io non diffidando punto della graziosa accettazione del Vostro bel Cuore, non ho bisogno della menoma Apologia per questa versione. Se abbia, o nò Essa del merito, è anche dell’Alta Sfera della Vostra Intelligenza [p. viii modifica]il giudicarne, giacchè fra le tante Virtù, e Doti avete ancor l’altra di esser Maestr’ in amendue queste lingue; E vi è pur noto,

THAT THEY THE BEST CAN JUDGE,
  WHO BEST CAN WRITE.


E bast’ a me il solo riflesso, che siccome è Generosità ancora il gradire le cose menome, così presso di V. E. ancor queste trovano pregio, venendo offerte con sentimenti di vero ossequio, come mi do l’onore di esseguire col più profondo rispetto.

Di V. E.


Umiliss e Devotiss Servo

Emiddio Devincenzi.


Note

  1. È adulazione, che suol esser la base delle Dedicatorie, non conviensi alla semplicità pastorale del secol d’oro. Quindi quel che quì dicesi dell’alta Nobiltà della Famiglia HAMILTON, è verità tale, che può rinvenirsi anche ne’ pubblici Dizionarj. Ved. suppl. al Dizion. Moreri. Amsterdam. 1716. art. HAMILTON. Ved. the Great historical Dictionary. London. 1694, ove ancora de’ suoi dritti alla Corona di Scania.