Lanuvio è questo, e quinci il forte
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Orazio Petrochi
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Lanuvio è questo, e quinci il forte e chiaro
Stuol de’ Miloni, e de’ Mureni uscìo,
E quel si egregio Imperadore, e pio,
Cui tanti in Roma archi, e trofei s’alzaro.
5E benchè il Tempo invidioso, e avaro,
Quasi con note di profondo obblìo,
Con altro nome il nome suo coprìo
Presso del Vulgo stolido, ed ignaro;
E non coprì, nè coprirà giammai
10Quella, che i figli suoi sparsero intorno
Altera luce d’infiniti rai.
E suo malgrado ella di giorno in giorno
Bella s’avanza più di prima assai:
L’Empio se ’l vede, e n’ha vergogna, e scorno.