La sposa sagace/L'autore a chi legge
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L'AUTORE
A CHI LEGGE.
Guardimi Dio ch’io abbia perciò intenzione di ammaestrar le Fanciulle in simile pericolosa scaltrezza; che anzi ingegnato mi sono di condannarla e farla detestare in iscena dalla donna medesima che ne fa uso. La moralità dee cadere sulla Matrigna, che vana e orgogliosa per se medesima, ed indiscreta rapporto alla povera sua Figliastra, la mette quasi in disperazione, e la trasporta a un tal passo. Molto vi contribuiscono i servi, e sopra questi aprino1 gli occhi i padri di famiglia, che spesse volte da essi suol dipendere la rovina de’ figli. Io per altro non iscrivo sermoni per insegnare, ma Commedie per onestamente divertire. Questa certamente ha ottenuto l’intento sopra il Teatro; se tale sarà la sorte sua in questi Tomi2, non si potrà dire che sia cattiva Commedia.