La signora dalle camelie (teatro)/Atto V/Scena ultima
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Traduzione dal francese di Luigi Enrico Tettoni (1883)
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SCENA ULTIMA
Nanetta, poi Erminia, Gustavo, Rieux e detti.
Erminia. (entrado spaventata) Mia buona Margherita, tu mi scrivesti che eri moribonda... tu... e non averio saputo ieri... io che non pensava che alla mia felicita!
Armando. (piano) (Gustavo! quanto io sono infelice!)
Margherita. Io sono moribonda, ma sono felice, e la mia felicità nasconde la morte... Eccovi dunque maritati... voi sarete ancora più felici di prima... ricordatevi qualche volta di me... Armando, dammi la tua mano, ti assicuro che non è così terribile quest’ultimo passo, quando si è felici, (viene Rieux) Ecco Rieux che viene a cercarmi... io vi riveggo con piacere, signor Rieux... la felicità ci rende ingrati, poichè io v’aveva dimenticato... (ad Armando) Se tu sapessi quante cure mi ha prestate... Oh Dio! (si alza).
Armando. Margherita!
Margherita. Io non soffro più!.. si direbbe che rinasco alla vita... io provo un ben essere che non ho mai provato!... Che dovessi vivere ancora?... (siede e sembra assopita).
Rieux. Essa dorme!
Armando. (con terrore) Margherita!.... Margherita!... Margherita!... (getta un grido; fa un ultimo sforzo per staccare la sua mano da quella di Margherita) Ah! (indietreggiando spaventato) Morta!
Tutti. (s’avvicinano) Morta!
Armando. Dio!... Dio mio, ora che mai sarà di me? (cade sopra una sedia nell’estremo della disperazione. Erminia s’inginocchia ai piedi di Margherita e le prende la mano. Quadro).
FINE DEL DRAMMA.