La secchia rapita - L'Oceano e le Rime/Appendice - Varianti scelte della «Secchia Rapita»/Canto duodecimo

Canto duodecimo

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Appendice - Varianti scelte della «Secchia Rapita» - Canto undecimo Nota
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CANTO DUODECIMO

St. 1:e ampliava gl’indulti a gli scolari.

R.
Ma il nunzio i suoi disegni gl’interroppe
che il soccorso avisò degli avversari;
allora egli lasciò di fare il sordo,
e gli rispose che trattasse accordo.
C. S. P.
St. 4:da l’uno e l’altro esercito onorato
R.

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St. 6:Bianco Bianchetti e Agnel degli Angelini

C. S. P.
St. 11:il Marino i giudei lasciava in bando
S.
     St. 14:E quivi il nunzio d’aspettar propose,
e aviso gliene diè per istaffetta,
e intanto per passar l’ozio si pose
a vedere uccellare a la civetta,
mentre i valletti suoi fra quell’erbose
piagge gli alzaro un padiglione in fretta
a certa nuova foggia d’Alemagna,
e aperser due forzieri da campagna;
     e ne cavaron frutti e confetture,
e pan e vino e quantitá d’arrosti,
e piatti e tondi in varie architetture,
e tavolini in ultimo riposti,
che s’apriano e chiudean ne le giunture,
e scanni di tre legni insieme opposti;
e quivi in fretta trattisi gli sproni
il legato mangiò cento bocconi.
S.
St. 15:e tratta una manciata di baiocchi
Filippo Bardi e monsignor del Nero
C. S.
     St. 16:Poi ch’ebbe passeggiato un’ora e mezzo,
due prelati ch’avea fece chiamare,
e per diporto in fra quell’erba al rezzo,
mentr’egli stava il nunzio ad aspettare,
con gusto andò con lor cacciando un pezzo
i grilli, che vedea quivi saltare,
e fece una bravata a suo nipote
che in disparte sedea con le man vote.
S.
St. 26:che in armi e nomi e titoli e memorie
che oscuran poi le non falsate istorie.
S.
St. 32:con quei fulmini suoi da tre quattrini
C. S. P.

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St. 47:fiaccole e palle da lanciar in alto,

e fuochi chiusi in varie guise ad arte
C.
St. 48:nominato Sprangon da la Stellata
L.
St. 50:remagna vincidor e l’altro mora?
S.
          St. 51:Varison fu nomato, e Barisone
fu detto ancor, signor di Vighezzolo.
Avea nella man destra un rampicone
e una cuffia d’acciar sul cucuzzolo;
nella manca una targa di cartone
concava e fonda a guisa d’un paiuolo;
del resto ecc.
L.
          St. 62:Qual fu il terror del mio cortese e dotto
medico Scandian, quando in Sassolo
gli fu da un’arma falsa il sonno rotto
e cinto il letto d’un armato stuolo,
che quel governator non gli fe’ motto
per coglierlo nel sonno incauto e solo;
pensi che tal l’orrore e la paura
fosse allor de’ petroni a l’aria scura.
C. S. E. P.
St. 64:a Guglielmo Magnan, ch’a lui rivolto
S.
     St. 68:Barisone fratel di Nantichiero
uccise il Beccatin da Grevalcore
e ’l Manganon da Budrio e ’l buon Naimero,
storpiò Barocco da San Salvatore.
Aicardo e Franco e’l valoroso Alviero
quivi segni lasciâr d’alto valore,
e Brunoro e Ramiro e Ugone il forte
a quanti ne scontrâr dieron la morte.
S. E.

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     Varisone fratel di Nantichiero

uccise il Beccadin da la Crocetta
e ’l Manganon da Budrio e ’l buon Naimero,
cavò un occhio al Cappon da la Poretta.
Aicardo e Franco e ’l valoroso Alviero
fecer del preso re degna vendetta
e Brunoro e Ramiro e Ugone il forte
a quanti ne scontrâr dieron la morte.
C.

In C, S dopo la st. 68 è aggiunta questa ottava:

     Il vescovo il mandò per suo vicario;

ma quella notte ei fe’ da capitano
e con una corsesca e ’l breviario
storpiò maestro Pier da Tusignano;
indi uccise Baccon da Sant’Ilario
ch’avea strozzato un prete di sua mano
e non credea sentirne piú vendetta:
la balestra del ciel non scocca in fretta.
C. S.
e scherniva l’Inferno e’l Paradiso:
la balestra del ciel coglie improviso.
C.