La secchia rapita (1930)/Dichiarazioni di Gaspare Salviani alla Secchia rapita/Canto duodecimo

Canto duodecimo

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Dichiarazioni di Gaspare Salviani alla Secchia rapita - Canto undecimo
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CANTO DUODECIMO

S. 1, v. 4: Il vero testo stampato in Parigi e ’l manuscritto dell’autore dicono: «E mandava indulgenze per gli altari». In Roma fu corretto per non parer che si dileggiassero le azioni d’un papa e le sue indulgenze: ma si guastò il ridicolo che cadeva a tempo. [p. 258 modifica]

S. 2, v. 2: Il cardinale Ottaviano degli Ubaldini era allora vescovo di Bologna, e fu egli veramente quello che s’interpose, e che trattò la pace.

S. 4, v. 2: Diceva prima con un poco piú di piccante: «De l’uno e l’altro esercito avocato».

S. 11, v. 3: Motteggia questi poeti, l’uno d’aver usato «pietose» per «pie» e l’altro d’aver usato il «legno santo» per la «croce», facendo equivoco col legno d’india che guarisce il mal francese.

S. 16, v. 3: È trasportato da persona a persona: perciò che non fu l’Ubaldino, ma un altro dell’istesso ordine, che ne’ prati di Solera andò un giorno dopo desinare a pigliar de’ grilli.

S. 17, v. 3: Innocenzo secondo era allor papa; ma non era giá egli nemico de’ modanesi; come parve che poi si mostrasse qualche altro suo successore.

S. 18, v. 4: È un equivoco acuto.

S. 19, v. 3: Un «quartaro» tiene due barili, cioè la quarta parte di una botte. I «sughi» sono una certa composizione che si fa di mosto bollito con farina, e s’usa in molte cittá di Lombardia cominciando a Bologna.

S. 26, v. 8: Cosí fatte memorie sono veramente piuttosto fumo di gloria che gloria vera; mentre che l’altre azioni non corrispondano.

S. 40, v. 8: Ogn’anno veramente il giorno della festa di san Bartolomeo i bolognesi dalle finestre del palazzo del legato gettano in piazza un porcello cotto con altri diversi animali vivi; ma essi nondimeno dicono di farlo per altro rispetto.

S. 31, v. 1: Questo è cognome di famiglia antica di Padova oggidí estinta.

S. 32, v. 7: Parlano questi due ciascuno nel linguaggio suo naturale, ma villanesco. «Sorgo» in padovano significa la saggina.

S. 68, v. 1: Barisene da Vigonza fu il fondatore della famiglia Barisoni di Padova.

S. 79, v. 8: In Lombardia per Ogni Santi moltissime famiglie sono solite di mangiare un’oca, massimamente gli artigiani e la plebe.