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Prolegomeni - Capitolo secondo - Proposizione e partizione della sapienza poetica

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[CAPITOLO SECONDO]

PROPOSIZIONE E PARTIZIONE DELLA SAPIENZA POETICA

367Ma, perché la metafisica è la scienza sublime, che ripartisce i certi loro subbietti a tutte le scienze che si dicono «subalterne»; e la sapienza degli antichi fu quella de’ poeti teologi, i quali senza contrasto furono i primi sappienti del gentilesimo, come si è nelle Degnitá stabilito; e le origini delle cose tutte debbono per natura esser rozze: dobbiamo per tutto ciò dar incominciamento alla sapienza poetica da una rozza lor metafisica, dalla quale, come da un tronco, si diramino per un ramo la logica, la morale, l’iconomica e la politica, tutte poetiche; e per un altro ramo, tutte eziandio poetiche, la fisica, la qual sia stata madre della loro cosmografia, e quindi dell’astronomia, che ne dia accertate le due sue figliuole, che sono cronologia e geografia. E con ischiarite e distinte guise farem vedere come i fondatori dell’umanitá gentilesca con la loro teologia naturale (o sia metafisica) s’immaginarono gli dèi, con la loro logica si truovarono le lingue, con la morale si generarono gli eroi, con l’iconomica si fondarono le famiglie, con la politica le cittá; come con la loro fisica si stabilirono i principi delle cose tutte divini, con la fisica particolare dell’uomo in un certo modo generarono se medesimi, con la loro cosmografia si finsero un lor universo tutto di dèi, con l’astronomia portarono da terra in cielo i pianeti e le costellazioni, con la cronologia diedero principio ai tempi, e con la geografia i greci, per cagion di esemplo, si descrissero il mondo dentro la loro Grecia.

368Di tal maniera questa Scienza vien ad essere ad un fiato una storia dell’idee, costumi e fatti del gener umano. E da tutti e tre si vedranno uscir i principi della storia della natura umana, e questi esser i principi della storia universale, la quale sembra ancor mancare ne’ suoi principi.