La notizzia de telèfrico

Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura La notizzia de telèfrico Intestazione 7 settembre 2024 75% Da definire

La purciaròla Er debbitore der debbitore
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LA NOTIZZIA DE TELÈFRICO.1

     Ha ssentito, Eccellenza, a ddon Bennardo
Che ggran nova j’ha ddato un uffizziale,
Che ll’ha intesa da un omo ggiù ar bijjardo,
Che ll’ha lletta in ner fojjo der giornale?

     Disce ch’er Re de Francia, ar Baluardo
Der Tempio2 de le guardie nazzionale,3
Un certo monzù Ggiàchemo Ggerardo4
J’ha sparàt’ una machina infernale.

     Le palle hanno ammazzato pe’ ffurtuna
Un zubbisso5 de popolo innoscente,
E ar Re ppoi, ch’era robba sua, ggnisuna!6

     Chi è stato còrto7 in testa, chi in ner core,
Chi in ne la panza; e er Re e li fijji ggnente!
Ce se8 vede la mano der Ziggnore!

14 agosto 1835.

Note

  1. Di telegrafo.
  2. L’attentato del 28 luglio, au Boulevard du Temple.
  3. [Le notizie dell’orribile fatto dicevano che era avvenuto al Baluardo del Tempio, dopo che il Re aveva passato in rassegna la guardia nazionale. (V. il Diario di Roma del 5, 8 e 12 agosto 1835.) Ma il popolano, che parla in questo sonetto, avendole apprese di quarta mano, e non sapendo che cosa fosse il Baluardo del Tempio, ne fa tutta una minestra con la guardia nazionale.]
  4. L’assassino Fieschi si nominò sul principio Gérard.
  5. Un subisso: una gran massa.
  6. Nessuna.
  7. [Colto]: colpito.
  8. Ci si.