La navigazione di San Brandano/XX
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LA QUALE ERA CHIAMATA GRIFFA
INPERÒ CHE V’ERA IN PARTE UCCELLI E IN PARTE BESTIE
E IN PARTE PESCE, PER LA QUAL COSA EBBONO GRANDE PAURA
E andando via e’ viddono una isola molto grande e brutta, e aveva nome Griffa, e pareva ch’ella venisse incontro alla nave molto [ra]bbiosamente sì come si volesse d[ivo]rare, in parte era [uc] celli e in parte erano bestie e tenevano gli occhi e la bocca aperta e tutta pareva furiosa onde i frati dissono all’ab[ate] con grande timore: "O padre, come dobbiamo fare? E perché [ci] venga incontro una mala bestia per divorarci?". E ll’abate disse: "Non abbiate pau[ra di] niuna cosa, lo nostro signore Iddio sarà nos[tro] aiuto; e’ àcci difese molte altre volte e ancora ci potrà difendere se a llui piace". Li uccelli che v’erano sì avevano il becco ritondo e l’unghie e l’alie tagliavano come rasoi. E favellando e’ frati insieme, un altro uccello venne e recava in becco uno ramo d’albero, e quando [fu] per mezzo la barca sì llo lasciò cadere in grembo a San Brandano, e poi si partì e andava incontro a l’uccello grifagno, e fe tanta battaglia co llui che ll’uccise. E fatto questo lo buono uccello si partì e tornò adietro ond’egli era venuto.
E allora San Brandano co lli suoi frati lodòno Iddio divotamente e con umiltà; e poco stante e’ viddono un’altra isola onde si confortorono tutti. San Brandano co lli suoi frati tosto vennono a l’isola, la quale era dell’abate Albeo, e stettono là sì come erano usati e ferono ivi la festa di Natale infino alla Befania. Essendo passate tutte le feste e’ [t]oglie comm[ia]to e la benedizione dall’abate Albeo e da’ suoi frati ed entra in nave e andò via per mare di qua e di là, e giamai non ànno riposo se non nei detti dì, cioè dall’una Pasqua all’altra quando erano in queste isole preziose.